La Mostra

Messina tra Terra e Sogno

(Martedì 15 Dicembre 2015) - Salone degli Specchi - Palazzo dei Leoni - Messina

Omaggio a Christian Hess (Bolzano 1895 – Schwaz 1944) e la Sicilia

Come molti altri artisti della "generazione perduta" Christian Hess, nativo tirolese con Monaco di Baviera al centro delle sue vicende biografiche e la Sicilia come principale fonte di ispirazione, dopo la sua morte precoce cadde nell'oblio più assoluto.

La riscoperta di Hess partì dalla sua seconda patria, la Sicilia, a metà degli anni Settanta del XX secolo per merito dei giornalisti Domenico Ardizzone e Nuccio Cinquegrani. Nel trentennale della morte una mostra commemorativa tenuta in diverse città italiane, tedesche e austriache, presentò per la prima volta la sua produzione in maniera completa. Emerse così il ritratto di un affascinante esponente di un'avanguardia storica che, a dispetto o forse proprio a causa delle circostanze avverse del suo tempo, aveva creato un'opera di notevole spessore nei contenuti e nell'espressione formale.

Da questo momento Christian Hess è un riferimento fisso della storia dell'arte del suo tempo e le sue opere vengono presentate sia in varie esposizione personali sia in importanti mostre tematiche. Se Christian Hess adesso ritorna nella sua amata Messina si possono fare solamente le più vive congratulazioni! Che piacere avrebbe l'artista stesso se vedesse questo omaggio in cui è stato incluso una tela finora sconosciuta che ritrae proprio la città allo Stretto. "Sono contento di lavorare e allegro! Sempre allegro!", scrive nel 1928 poco prima del suo terzo viaggio in Sicilia. Non vedendo anche l'ora di gustare di nuovo la buona cucina siciliana...

Ma come Christian Hess trovò la sua Sicilia?

È la sua sorella minore Emma (madre di Luisa e Antonia Starrentino) che avendo sposato il commerciante messinese Guglielmo Starrentino, lo accoglierà a Messina con il calore della famiglia e poi consegnerà alle generazioni successive l'opera di Christian Hess. E quando infatti il fratello Christian nel 1925 appena terminato gli studi presso l'accademia di Monaco viene per la prima volta a visitarla bastano le prime impressioni per sapere che quella terra non lo abbandonerà mai più: La Sicilia apre al pittore un mondo del tutto nuovo, fatto di gente immersa nelle proprie antiche tradizioni, di un paesaggio in cui pulsano i miti classici, della incomparabile luce mediterranea.

Hess scrive agli amici artisti rimasti in Germania di aver trovato il paradiso! Facendo escursioni pittoriche nei dintorni di Messina, a Taormina, Monreale, Palermo e agli antichi siti di Selinunte, Siracusa e Agrigento, egli cercherà sempre negli anni seguenti nuovi impulsi creativi, rifuggendo dallo sguardo tipico del turista interessato al pittoresco. Così facendo Hess si inserisce in quella lunga schiera di pittori tedeschi che dalla fine del XVIII secolo in poi hanno cercato in Sicilia l'"armonia tra cielo, mare e terra" (Johann Wolfgang von Goethe).

L'universo artistico che fa da contraltare alla vita di Christian Hess, caratterizzata dalle tensioni del suo tempo tra guerre mondiali, crisi economica e nazismo, è un mondo che mira all'equilibrio e aspira alla bellezza classica, ma dietro il quale vi è l'onnipresente esperienza dell'Espressionismo. Importanti punti di riferimento sono qui i pittori tedeschi Max Beckmann e Karl Hofer. Spesso la sensazione di esser tagliato fuori e il senso di impotenza producono in Hess una malinconia silenziosa, che attraversa la sua opera come un filo rosso. Nei suoi lavori tutto resta però più vicino alla peinture, alla natura morta, e anziché il visionario linguaggio metaforico di Beckmann i suoi quadri esprimono generalmente l'anelito ad un'idealità classica causata dalla sua esperienza siciliana. Pescatori, marinai e contadini impegnati nel lavoro invariato nei secoli, indovini e donne al mare nonché il paesaggio dalle suggestioni mitiche, tutto ciò lo stimola a creare un gran numero di quadri.

Caratterizzati da una struttura figurativa plastica e tettonica e da una solennità contenuta, essi si avvicinano a volte alle opere dei pittori italiani contemporanei dei Valori Plastici. A ragione la critica italiana segnalerà in seguito parallelismi con Achille Funi, Felice Casorati, Carlo Carrà e Mario Sironi.

Nelle sollecitazioni dell'avanguardia europea Hess cerca però una strada particolare. Stilisticamente la maggior parte delle sue opere principali, tutte create nell'arco di pochi anni tra il 1928 e il 1933, occupano una posizione intermedia: tra Nuova Oggettività, con la sua freddezza e precisione, da cui lo terrà sempre a distanza la sua predisposizione ad una pittura sensuale, ed Espressionismo, che gli risulta eccessivamente plateale nel suo atteggiamento poetico di fondo.

Confrontandosi intensivamente con le componenti formali e cromatiche pure e semplici, Hess è arrivato a realizzare negli anni Trenta paesaggi urbani e nature morte con un alto grado di astrazione. È lo stesso Hess in una lettera alla sorella a segnalare che dal suo soggiorno a Roma alla fine del 1931 segue anche le tendenze astrattiste. Successivamente nascono le case cubistiche di ambientazione siciliana, proiettate su una superficie bidimensionale, con il gioco cromatico dei tre colori "ruggine, nero, bianco", così come "Aguglie sulla fruttiera" e "Natura morta con La Gazzetta", dall'impostazione altrettanto cubista e giocate su forme naturali semplificate e segni grafici. Sono opere che confermano le parole che un grande scrittore siciliano, Leonardo Sciascia, ha scritto su Christian Hess: "Un pittore, che ha respirato la cultura europea del suo tempo."

 

Carl Kraus
Critico d'arte

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