1. Figlio di Dominicus, un impiegato originario del Wüttemberg, e dell'austriaca Rosa Mayer, Christian Hess nasce a Bolzano il 24 dicembre 1895, al numero 72 di via dei Portici.

    Dieci anni dopo, coi genitori e le sorelle Berta ed Emma si trasferisce ad Innsbruck e viene iscritto al ginnasio.

    La casa è piena di strumenti musicali per la passione del padre che aveva inutilmente sognato di dedicarsi alla musica abbandonando le carte polverose degli uffici.

    In questo clima il piccolo Christian sente destarsi l'interesse per l'arte e manifesta l'intenzione di studiare il violino. Avversato nella sua aspirazione sceglie la pittura che diviene il filo di Arianna della sua vita.

    Dopo la morte del padre, nel 1908, Hess lascia il ginnasio per iscriversi alla Staatgeweberschule, l'istituto professionale di Innsbruck e nella sezione pittori si rileva presto tra i migliori, ottenendo ogni mese la borsa di studio di 40 corone, messa in palio dalla scuola.

    Nelle ore libere incide legno, linoleum e zinco per le acqueforti che egli stesso stampa in un angolo della camera da letto trasformato in laboratorio. Durante le vacanze estive per guadagnare qualcosa aiuta il pittore Thaler ad affrescare la chiesa parrocchiale di Imst e lavora in qualche negozio.

  2. Conclusi gli studi alla scuola professionale, trova un impiego all'istituto Mader dell'arte vetraria di Innsbruck. Successivamente va a Brunico per imparare presso il ceramista Kuntner la tecnica della lavorazione e l'uso dei colori a fuoco. Il pesante impegno ai forni nei turni di notte e divergenze col proprietario lo inducono, però, a ritornare alla vetreria di Innsbruck dove realizza una serie di rosoni istoriati per alcune chiese del Tirolo.

    Hess ha 20 anni e dopo due rinvii concessigli dalle autorità militari, perché unico sostegno di famiglia, viene chiamato alle armi. In una compagnia del genio è inviato sul fronte belga e partecipa alla tremenda battaglia sulla Somme e poi all'avanzata su Verdun dove il 4 marzo 1916 sarebbe caduto Franz Marc, il monacense pittore di animali che Hess tanto ammirava. I campi di battaglia, sconvolti ed orribili, sotto la livida luce del riflettore cui è addetto per sorvegliare le linee nemiche, si presentano agli occhi del giovane Christian come la "negazione dell'umanità". Durante il giorno, quando può spingersi nei paesi occupati, egli, ritrova però, nelle chiese e nei musei il grande patrimonio che l'uomo ha creato per elevarsi dalla brutalità.

    Sul taccuino che gelosamente conserva nella giubba infangata, raccoglie schizzi e impressioni.

    L'avanzata dell'esercito tedesco procede e a tredici chilometri da Parigi Hess si sente profondamente emozionato all'idea che tra poco riuscirà a vedere nella "culla dell'arte" i capolavori dei maestri della pittura.

    L'armistizio di Versailles inchioda le truppe ed è la ritirata. Parigi rimane per Hess un pellegrinaggio artistico da sognare a lungo.

    Del periodo trascorso in guerra (il 19-3-1917 gli viene conferita la croce al merito con spade) rimangono del giovane pittore le cartoline disegnate per le forze armate nel Natale del '17 con simboli di pace e di fraternità ed una quantità di disegni.

    Dopo la disfatta, Hess si stabilisce a Monaco e con i magri risparmi si iscrive nell'ottobre del 1919 all'Ackademia der Bildenden Kunst al corso tenuto dal prof. Karl Becker - Gundhal, un maestro del disegno che attribuiva alla propria disciplina valore fondamentale nelle arti figurative. Per tre anni frequenta l'accademia e con borse di studio compie viaggi in Svezia, Danimarca e Austria.

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