"Donne di Sicilia"
tempera sottovetro, cm 21x15
Messina 1927, coll. privata

Donne di Sicilia

Come dee
avete la magia
di mutar la fatica
in passo di danza
e disfar
l'arrogante controra
nelle brezze di mare
che dolcemente insidiano
le vesti a grandi pieghe
colorate di sole.

"Caprone e fichidindia"
olio su tela, cm 100x80
Messina 1927, Museo d'Arte moderna di Bolzano

Caprone e fichidindia

Le chiamavano "maltesi"
queste capre seriose:
le lunghe corna tortili,
il mantello pezzato
e le mammelle pesanti e rosate.

Andavano tra le case
masticando carta paglierina
e nella campagna brulla
cercando germogli spinosi.

Nella valle assolata
scolpita da strette "armacie",
improvviso sentisti lo sguardo
giallo ed opaco
del "maltese", il caprone.

Era lì, minaccioso e immoto,
tra i cactus opulenti,
solenni come totem e misteriosi.

"Uliveto verticale"
olio su tela, cm 80x60
Messina 1926, coll. privata

Uliveto

Carichi di frutti
gli ulivi saraceni,
con le foglie tremanti
all'alito del vento,
sul terreno disegnano
macchie di luce e d'ombra.

Dalle esili scale
gli uomini bàcchiano
i lunghi rami contorti
e al ritmo del lavoro
s'elèva, a tratti,
il canto delle donne.

Con portamento nobile
e vestite di bianco
esse avanzano
fra i tronchi secolari
e sulla testa portano,
come diademi d'oro,
i cercini intrecciati
e le ceste pesanti.

Ne rimanesti incantato
al margine del bosco.

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